IL 1977 È L’ANNO IN CUI UNA VOCE AFONA, ANNUNCIA DALLA RADIO DI STATO CHE ELVIS PRESLEY È MORTO. IL 1977 È L’ANNO IN CUI A BOLOGNA MUORE L’UTOPIA. IL 1977 È ANCHE L’ANNO IN CUI LE MIE INTENZIONI DI MIGLIORARE IL MONDO E IL MOVIMENTO CUI MI RIFLETTEVO, URTAVANO CONTRO L’INCOMPRENSIONE DI COLORO CHE AVEVANO LE REDINI DEL POTERE. POCHI MESI DOPO MI SAREI ‘TRASFORMATO’ IN UN PUNK. MILANO, LA CITTÀ IN CUI TUTT'ORA ABITO, ERA GRANDE ABBASTANZA DA ESSERE UNA CITTÀ VERA E CATTIVA NELLA QUALE LA MIA (E QUELLA DEI MIEI AMICI) ATTITUDINE, INCLINE ALLA PROVOCAZIONE, TROVÒ IL FUOCO CON IL QUALE “ESPLOSI”. PER ME IL PUNK ERA, E RIMANE, ESTETICA, PURA ATTITUDINE. ESSENDO COME MOLTI ALTRI UN GIOVANE DISADATTATO, LA POLITICA VIVEVA QUOTIDIANAMENTE SULLA MIA PELLE. PER QUESTO, PER QUANTO MI RIGUARDA, UNO DEI TRATTI DISTINTIVI DEI PUNK È LA CAPACITÀ DI COSTRUIRE UNA PROPRIA VISIONE, PERSONALE E ORIGINALE DELLA VITA. IL PUNK PER ME DA SEMPRE POSSIEDE UNA FORZA DESTABILIZZANTE CHE INEVITABILMENTE CAPOVOLGE IL PENSIERO DOMINANTE E SPINGE VERSO UNA VITA ECCESSIVA E PERICOLOSA. LA SUA BELLEZZA CRUDELE ANCORA OGGI AIUTA A SGANCIARSI DAI CODICI DI CONDOTTA SOCIALE. ESSERE PUNK SIGNIFICA SBARAZZARSI DEFINITIVAMENTE DELLA TRISTEZZA E DALLA RASSEGNAZIONE E TROVARE NUOVE SOLUZIONI A NUOVI PROBLEMI. PER MOLTE PERSONE IL PUNK COME MOVIMENTO È MORTO NEL 1987, MA LA REALTÀ IN CUI SIAMO IMMERSI, DIMOSTRA CHE IL SUO POTERE PERVASIVO E ANTICONVENZIONALE È TUTTORA VIVO E IL SUO CONFINE ESTETICO E LA SUA ATTITUDINE RIDEFINISCE CONTINUAMENTE I CONFINI DELLO STILE SIA VISIVO CHE MUSICALE PERCHÉ L’AUDACIA E L’ENERGIA DELLE SUE AZIONI E DEL SUO “SUONO” È ANCORA FONTE DI ISPIRAZIONE. QUESTO, E SOLO QUESTO, È QUELLO CHE VOGLIO MOSTRARE IN QUESTA VELOCE MOSTRA INTITOLATA “1000 MODI DI MORIRE”...GRAZIE HENRY ROLLINS. TUTTO IL RESTO SARÀ AFFARE VOSTRO!